La storia
Si presume che il nome Vasìnas, che qualche burocrate ha addolcito in Avasinis, sia dovuto alle persone che estraevano l’argilla nella località chiamata Boscur, con la quale modellavano vasi, ciotole e scodelle.
La tradizione vuole che il paese sia sorto verso il Mille mentre si ha notizia dell’autorizzazione del Patriarca Bertrando (1335-1350) per la sepoltura dei morti nel cimitero locale anzichè in quello della chiesa madre di Osoppo e di un’analoga autorizzazione papale del 1439 per l’amministrazione del battesimo.
Lo sviluppo delle zone montane avvenne verso il 1700 ed in seguito si costruirono pure le prime malghe: Cuar, Gadoria, Covria, Cuvii, Pecolaz, Pro di Steppa, lo sviluppo produttivo ed economico determinò l’incremento della popolazione del paese, tanto che tra Otto e Novecento arrivò a superare le 1000 unità.
In seguito si ebbero le prime partenze e, anche se qui rimane uno zoccolo duro di trecentocinquanta anime, oggi gran parte di questa gente risulta dispersa nei mille rigagnoli dell’emigrazione.
L’eccidio di Avasinis del 2 maggio 1945, che costò la vita a 51 persone, per lo più donne, bambini e vecchi, avvenne il giorno in cui doveva entrare in vigore il cessate il fuoco. La strage fu opera di un reparto delle SS che si ritirava diretto in Austria.
Durante l’anno 1976 Avasinis veniva duramente colpita dal terrificante sisma che provoco’ ingenti perdite in tutto il comune di Trasaghis.
In questa occasione grazie alla forza d’animo della gente del posto e all’aiuto di volontari venuti da varie parti d’Italia e dal mondo, Avasinis venne ricostruita.
Oggi a memoria viene eretto un monumento dedicato al capitano canadese Donald George Mc Bride che con la sua vita porto’ aiuto alla popolazione terremotata di Avasinis.